L’Istituto Nutrizionale Carapelli ha avuto l’onore di supportare una ricerca condotta dal Prof. Gabriele Riccardi sull’importanza dell’olio extra vergine di oliva nel prevenire e gestire le patologie diabetiche. I risultati sono stati esposti in occasione di una Lectio Magistralis sabato 2 ottobre, presso Spazio Nutrizione.
Lo studio rappresenta davvero un nuovo corso di studi per la comunità scientifica ed il consumatore, sia esso diabetico o no , in quanto riconferma il ruolo della Dieta Mediterranea in generale e dell’olio di oliva nello specifico come modello alimentare ottimale per la prevenzione e la cura del diabete e delle sue complicanze. Infatti, i numerosi studi clinici ed epidemiologici condotti sinora in relazione al ruolo dell’olio d’oliva nella dieta, si sono concentrati principalmente sull’effetto positivo nel prevenire patologie legate al cuore, al sistema cardiovascolare, all’ipertensione arteriosa, all’ipercolesterolemia ed all’accumulo di grassi a livello epatico. Gli ultimi studi condotti dai clinici e ricercatori dell’Università Federico II ha, invece, spostato il focus sul controllo della glicemia nei pazienti diabetici.
Il risultato più eclatante della ricerca – condotta dal Prof. Riccardi e supportata dall’Istituto Nutrizionale Carapelli – è che l’aggiunta di olio extra vergine di oliva durante i pasti ad alto contenuto glucidico inibisce significativamente il picco glicemico – fattore critico nel diabete, ma anche elemento predisponente ad altre patologie – rispetto non solo a un pasto con basso contenuto di grassi, bensì anche a quello in presenza di altri grassi quali ad esempio il burro. Ciò dimostra che per poter limitare le escursioni glicemiche – critiche soprattutto nei soggetti diabetici – occorre non solo tener conto della quantità di carboidrati consumati e del loro indice glicemico, ma anche della quantità e qualità dei grassi ad essi abbinati. Per questo motivo l’olio extra vergine di oliva rappresenta il condimento ottimale per tutte le persone che soffrono di diabete o per quelle a rischio di svilupparlo.
In Italia si stima che, dal 2000 al 2019, le persone con diabete siano aumentate di circa il 60 per cento, passando dal 3,8 per cento della popolazione al 5,8 per cento (ovvero oltre 3 milioni e mezzo di persone).
Questo incremento è spiegabile con una pluralità di motivi, tra cui l’invecchiamento della popolazione, la sedentarietà, l’obesità e in generale la scarsa attenzione a stili di vita salutari. In Europa, invece, fra il 2008 e il 2014, il numero di cittadini europei con diabete è cresciuto di 4,6 milioni, ovvero del 28 per cento in sei anni, con una crescita 24 volte maggiore rispetto a quella della popolazione nello stesso periodo.
Proprio in quest’ottica, è altresì utile ricordare l’importanza della prevenzione – prima ancora della cura – e di conseguenza del ruolo fondamentale rivestito dall’educazione alimentare. Il Prof. Riccardi, infatti, ha sottolineato – come dimostrato da un altro studio precedentemente condotto con l’Università di Napoli Federico II e dedicato al ruolo della Dieta Mediterranea nella prevenzione di malattie cardiovascolari e coronopatie – come i consumatori necessitino di essere guidati e supportati nell’associare i valori e le caratteristiche nutrizionali – e di conseguenza eventuali benefici o malefici – a cibi specifici. In risposta a questo problema, è utile proporre e stimolare la diffusione di un’educazione che, piuttosto che concentrarsi su “cosa non mangiare” sottolinei “ciò che è importante mangiare”, attribuendo alla dieta un ruolo positivo e “soft”, piuttosto che privativo.
“Questo approccio meno perentorio può essere chiaramente applicabile anche alla prevenzione delle patologie diabetiche” – dichiara il Prof. Gabriele Riccardi – “Una corretta alimentazione – di cui la Dieta Mediterranea e l’olio extravergine di oliva possono essere ottimi portavoce – contribuisce infatti ad inibire i picchi glicemici postprandiali, responsabili del diabete ma anche di altri disturbi. Supporto e sviluppo della ricerca, per generare conoscenza e pratiche corrette legate all’alimentazione: è questo l’ambizioso obiettivo che Istituto Nutrizionale Carapelli si pone con la presentazione, per l’occasione, di queste importanti evidenze e con un’attività costante lungo tutto il corso dell’anno.
Fonte dati: quattordicesima edizione dell’Italian Diabetes Barometer Report, realizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation, in collaborazione con Istat e Coresearch.
Guarda l’intervista completa al Prof. Riccardi: